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La salute mentale nel post pandemia: non sei sola!

Quanto ti sei sentita sola? Quanto è difficile per te la ripartenza? Adesso che tutto sembra dimenticato per tante persone, tu sei lì a sentirti sbagliata perché ti ritrovi a combattere ancora di più con un’ansia che appare sempre più forte. Ecco, la prima cosa che ti voglio dire è che non sei sola, e che salute mentale e pandemia hanno intrecciato le loro strade in angosce e buchi neri sempre più fitti.

La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo sulla salute mentale di milioni di persone in tutto il mondo. Oltre ai problemi di salute fisica causati dal virus, la diffusione del panico e dell’ansia hanno avuto gravi conseguenze psicologiche sulla popolazione. Pertanto, non sorprende che l’ansia sia diventata una delle principali conseguenze consegnate a noi dalla pandemia.

Salute mentale e pandemia

Fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, la paura del contagio e delle conseguenze del virus ha creato un clima di ansia costante, prima per l’incertezza, poi per risvolti davvero inaspettati per tutti noi! Basta pensare all’impatto emotivo di immagini ormai famose, come la celebrazione della messa da parte del Papa, in una piazza San Pietro deserta!

La notizia continua dei decessi, degli ospedali sotto pressione e delle restrizioni imposte per contenere la diffusione del virus ha fatto aumentare la preoccupazione e il senso di insicurezza. Ognuno ha vissuto la situazione nel proprio modo, ma la paura comune di contrarre il virus e di non essere in grado di proteggere sé stessi e i propri cari ha innescato l’ansia in molte persone.

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Inoltre, la pandemia ha portato a importanti quanto repentini cambiamenti nella vita di ognuno. Dalla chiusura delle scuole e delle attività lavorative, al distanziamento sociale e all’isolamento, molte persone hanno perso la loro routine quotidiana e si sono trovate a fare i conti con una sensazione di sospensione e incertezza. Questa situazione di costante insicurezza riguardo al futuro ha alimentato l’ansia e ha creato una forte tensione emotiva.

Anche la mancanza di contatto fisico con gli altri ha contribuito all’aumento dell’ansia: gli esseri umani sono creature sociali e la connessione e il supporto reciproco sono elementi vitali per il benessere psicologico. La necessità di mantenere la distanza, evitare incontri con amici e familiari e ridurre al minimo gli spostamenti ha creato un senso di solitudine e isolamento che ha peggiorato l’ansia.

Lockdown e aumento di depressione e ansia

Lo sapevi che uno dei più grandi impatti sulla salute mentale è stato il lockdown? La misura precauzionale per evitare di contrarre l’infezione, ha causato una serie di conseguenze negative sul benessere psicologico delle persone. Non mi fraintendere, non sto dicendo fosse giusto o sbagliato, ma è ovvio che è una misura emotivamente forte da gestire, per gli adulti e per i bambini.

L’isolamento forzato e la separazione dalle attività sociali hanno peggiorato le condizioni di ansia e depressione. La mancanza di interazioni sociali fisiche ha portato a una crescente sensazione di solitudine e di isolamento.

Molte persone si sono trovate a vivere da sole, senza poter uscire di casa o frequentare luoghi di aggregazione. Questo ha generato un senso di incertezza e una perdita di stabilità emotiva che hanno influenzato profondamente il nostro equilibrio mentale.

Inoltre, la continua esposizione ai media e alle notizie relative alla pandemia ha contribuito ad aumentare i livelli di ansia. I rapporti costanti di contagio e di decessi hanno generato paura nelle persone, che si sono trovate costantemente preoccupate per la propria salute e la sicurezza dei propri cari.

La paura dell’ignoto e delle conseguenze future della pandemia ha reso difficile per molte persone gestire il proprio stato emotivo. Recentemente, è stato dichiarato in via ufficiale che la crisi sanitaria da Covid-19 è rientrata.
L’allentamento delle restrizioni però non ha significato la fine delle conseguenze sulla salute mentale, che persistono ancora oggi.

Lo studio dell’ospedale San Raffaele riguardo all’ansia post Covid-19

Non solo sintomi fisici: gli strascichi del Covid si ripercuotono anche sulla psiche, come riporta lo studio coordinato dal professor Francesco Benedetti, group leader dell’Unità di ricerca in Psichiatria e psicobiologia clinica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, pubblicato sulla rivista Brain, Behavior and Immunity.

La ricerca è stata eseguita su 402 individui che avevano avuto Covid-19 e che sono stati seguiti per sei mesi dopo il loro rilascio dall’ospedale. Un gruppo di specialisti, tra cui infettivologi, neurologi e cardiologi, li ha accompagnati nel percorso di recupero. Si è osservato che la malattia ha avuto conseguenze anche sulla salute mentale, presentandosi come un vero e proprio rischio per lo sviluppo della depressione.

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Dai risultati dello studio si possono osservare:

  • disturbo post-traumatico da stress nel 28% dei casi
  • depressione nel 31% dei casi
  • ansia nel 42% dei casi
  • insonnia nel 40% dei casi
  • sintomatologia ossessivo-compulsiva nel 20% dei casi

Lo studio ha osservato anche che i sintomi erano meno gravi nei pazienti che erano stati ospedalizzati, rispetto a quelli seguiti in ambulatorio. Questo dettaglio indica l’importanza del supporto sociale, oltre che sanitario.

Le conseguenze psichiche dell’infezione da Covid-19, infatti, derivano non solo dalla risposta immunitaria al virus, ma anche da fattori di stress, come l’isolamento sociale, la paura di trasmettere l’infezione ad altri e lo stigma.

Quali sono i sintomi dell’ansia post Covid?

L’ansia post Covid è un problema reale, tanto che in alcuni casi può sfociare in depressione.
È causata dalla paura per il contagio, dall’isolamento e dalle difficoltà derivanti dalla gestione familiare e dai problemi economici, condizioni che abbiamo sostenuto per un tempo molto prolungato.

Alcuni dei sintomi dell’ansia post Covid possono essere:

  • disturbi del sonno
  • aumento del consumo di alcol
  • tachicardia
  • dimagrimento
  • disturbi digestivi o intestinali
  • cefalea

Ovviamente nessuno di questi sintomi, isolato, è l’indice di una malattia, ma se alcuni di questi sintomi ti preoccupano, puoi prendere in considerazione l’idea di rivolgerti a un professionista della salute mentale.

Quando dovresti rivolgerti allo psicologo

Insomma, due anni e mezzo di pandemia hanno lasciato strascichi importanti, e se ti sembra che i tuoi livelli di ansia siano più alti di quanto tu riesca a gestire autonomamente, chiedere aiuto può essere la scelta migliore per la tua salute.

Uno/a specialista della salute mentale può fornire supporto e strumenti per affrontare l’ansia e il timore legati al Covid e a tutte le implicazioni che ha portato con sé.
Al di là della paura della malattia in sé, infatti, molte persone hanno perso il posto di lavoro, hanno visto i loro progetti e le loro aspirazioni annullate, e hanno sperimentato un aumento dell’isolamento sociale.

Per quanto lo stigma sulla salute mentale sia ancora presente nella nostra società, nell’ultimo periodo è considerato sempre più normale e accettabile sentire ansia, e chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma di saggezza e autoconsapevolezza.

Se pensi di avere bisogno di una mano, un colloquio psicologico può aiutarti a definire il problema ed eventualmente a valutare un percorso di psicoterapia.
Leggi tutti i dettagli del mio servizio di psicoterapia e, se ti sembro la professionista giusta per te, contattami per un colloquio.

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