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Quando serve la psicoterapia per i bambini? Non temere di scoprirlo!

Forse nell’ultimo periodo hai notato dei cambiamenti nel comportamento di tuo figlio: irritabilità, tristezza, isolamento o aggressività, ma non sai cosa fare per aiutarlo. E magari ti stai proprio domandando quando serve la psicoterapia per i bambini.

Devi sapere subito che la psicoterapia è un trattamento, e che si decide o meno di optare per una psicoterapia dopo una valutazione psicologica o psicodiagnostica.

In che modo capire se serve un trattamento di psicoterapia per bambini?

In prima battuta si stabilisce un incontro conoscitivo, in cui i genitori (è sempre importante, quando possibile, che siano presenti entrambi) parlano del problema che riscontrano, descrivono il figlio ed espongono i propri dubbi o perplessità. A quel punto può avere inizio il percorso di consulenza psicologica che poi potrà, o magari no, portare anche ad un percorso di psicoterapia per bambini.

In questo primo incontro, attraverso un’intervista anamnestica è possibile raccogliere importanti informazioni riguardanti lo sviluppo del bambino, il suo modo di relazionarsi alle persone, le fatiche riscontrate nei suoi ambienti di vita e le dinamiche familiari.

In seguito si può cominciare la valutazione psicologica del bambino (io, solitamente, preferisco farlo in 4 incontri, contattami per avere informazioni) che viene effettuata attraverso la somministrazione di:

  • test carta-matita,
  • test proiettivi,
  • test di intelligenza o neuropsicologici,
  • questionari,
  • osservazione di gioco
  • colloquio clinico.

Solo alla fine di questo iter è possibile tirare le fila di tutto e si stabilisce un nuovo incontro con i genitori per confrontarsi nuovamente. Io, in particolare, racconto quello che ho visto e quali sono le mie ipotesi di intervento che possono declinarsi in sostegno alla genitorialità o sostegno emotivo al bambino, potenziamento cognitivo, o anche psicoterapia.

Quando dovresti rivolgerti a uno psicoterapeuta per il tuo bambino

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Sono sicura che la prima domanda che ti fai, quando il tuo bambino ha un problema è: si tratta di una difficoltà fisiologica per la sua età, oppure c’è effettivamente una problematica per cui dovrei contattare uno specialista?

L’intervento con il bambino si tara in base alla sua età ma prevede prevalentemente l’uso del gioco come veicolo per esplorare il suo mondo interno, avvicinarsi alle sue emozioni e ristrutturare le esperienze. Altri strumenti sono il disegno, il racconto, la manipolazione artistica, ma soprattutto la relazione terapeutica.

Molto spesso, come genitori, tendiamo a considerare anormali comportamenti che in realtà tutti i bambini mettono in atto, semplicemente perché molto diversi da quelli del mondo adulto a cui siamo abituati (vedi i cosiddetti capricci a partire dai due anni d’età). Allo stesso tempo, però, è bene assicurarsi che eventuali problematiche possano essere risolte tempestivamente.

Spesso può essere utile tenersi informati consultando riviste e manuali sul tema (un esempio è il libro Zerocinque edito da Uppa), ma quando il dubbio è grande, è bene rivolgersi a una figura esperta.

Quando chiedere aiuto ad una psicologa/o o una/o psicoterapeuta infantile per una consulenza?

  • Se ti accorgi che il tuo bambino inizia a svegliarsi di frequente la notte o ad avere difficoltà a dormire, in particolare se accade all’improvviso e senza un particolare motivo, quando il bambino ha raggiunto una buona regolarità nel sonno;
  • quando noti strani comportamenti a tavola, come inappetenza o improvvise abbuffate;
  • in generale se il bambino presenta agitazione e nervosismo, iperattività durante il giorno;
  • se il tuo bambino inizia a mettere in atto comportamenti aggressivi a casa o a scuola;
  • difficoltà nell’apprendimento e/o a mantenere attenzione e concentrazione;
  • rifiuto ad andare a scuola o ad affrontare situazioni di socialità;
  • infine, quando noti cambi d’umore e di atteggiamento repentini, come ad esempio un bambino estroverso che all’improvviso si chiude in sé stesso.

Tutti questi sintomi possono essere indice di un disagio psicologico, soprattutto quando nella vita del bambino si sono verificati eventi particolari, come la separazione dei genitori, un lutto o un trasferimento lontano dagli affetti.

Il consiglio che posso darti è quello di osservare bene il tuo bambino: dopotutto tu lo conosci meglio di chiunque altro, e per te sarà più facile notare qualsiasi cosa sia fuori dalla norma. Allo stesso tempo, ricorda che voi genitori non siete soli: potete chiedere un parere agli insegnanti o al pediatra, per avere un quadro più completo della situazione.

C’è un’età indicata per la psicoterapia dei bambini?

Molti genitori si chiedono a che età sia opportuno iniziare la psicoterapia per i propri figli. In realtà, non esiste un’età specifica per iniziare la terapia, poiché ogni bambino è un individuo unico con esigenze individuali. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei segnali che potrebbero indicare la necessità di una consulenza professionale. Ad esempio, se il bambino mostra persistenti cambiamenti nell’umore, difficoltà nel rapportarsi con gli altri, problemi di apprendimento o comportamenti aggressivi, potrebbe essere il momento di considerare la psicoterapia.

La terapia può aiutare i bambini a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, a gestire le emozioni, a migliorare le abilità di comunicazione e a sviluppare strategie per affrontare le sfide quotidiane in modo sano e costruttivo. È importante ricordare che il sostegno psicologico per i bambini dovrebbe essere sempre valutato caso per caso, coinvolgendo i genitori nel processo decisionale.

Come funziona la psicoterapia per i bambini

Hai deciso: vorresti portare il tuo bambino da uno psicoterapeuta. Cosa devi fare? La psicoterapia per i bambini funziona in modo un po’ diverso, rispetto alla psicoterapia per adulti. Prima di tutto, cerca un centro specializzato nell’età evolutiva nella tua zona, magari chiedendo un consiglio al pediatra, all’insegnante del tuo bambino o ad altri genitori, e prendi appuntamento per una prima valutazione.

In questa fase, uno specialista potrà darti un parere professionale sulla situazione, e finalmente darti le risposte alle domande che probabilmente ti assillano da molto tempo. La psicoterapeuta ha l’opportunità di conoscere il bambino in modo approfondito, comprendendone la sua personalità, i suoi comportamenti e le eventuali situazioni problematiche.
Parallelamente, si fa una valutazione dell’ambiente familiare, in modo da comprendere e gestire al meglio eventuali dinamiche disfunzionali che possono influire sul benessere generale del bambino.

Una volta analizzati i dati raccolti in questa prima fase, lo psicoterapeuta, se lo ritiene necessario, traccia un percorso terapeutico personalizzato adatto alle esigenze del bambino. Il percorso di psicoterapia prevede la definizione di obiettivi specifici e moduli di intervento, con attività mirate alla soluzione del problema individuato nella fase di valutazione.

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I moduli di intervento del percorso di psicoterapia possono comprendere attività volte a promuovere il gioco, l’arte, la musica e il movimento, attraverso i quali il bambino può liberare la propria creatività ed esprimere le proprie emozioni. Inoltre, il percorso prevede il coinvolgimento dei genitori e dei familiari in modo da costruire insieme nuove strategie di gestione del comportamento del bambino.

Questa azione sinergica tra lo psicoterapeuta, il bambino e la famiglia permette di creare un ambiente favorevole al cambiamento e al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Infatti, è importante rimarcare come il coinvolgimento attivo della famiglia nell’arco del percorso sia fondamentale per poter sostenere il bambino nella gestione dei suoi stati d’animo.

Com’è difficile ammettere che il tuo bambino ha bisogno della psicologa

Lo capisco perfettamente: per i genitori non è mai facile ammettere che il proprio bambino potrebbe avere bisogno del supporto di uno psicologo.

Da una parte c’è la paura del giudizio esterno, del non essere stati dei buoni genitori, e dell’aver portato il tuo bambino a essere infelice, ma lascia che ti rassicuri: molto probabilmente non è così. Il semplice fatto che ti preoccupi del suo benessere, anche psicologico, significa che hai a cuore il suo bene.

D’altro canto, la figura dello psicologo è da sempre ammantata da un’aura di sospetto, come se il suo lavoro fosse quello di fare il lavaggio del cervello, e in particolare quando si parla delle menti malleabili dei bambini questo timore si fa strada in modo molto più incisivo nella mente delle persone.

In realtà, la psicoterapia infantile è uno strumento davvero utile, che lavora in sinergia con la famiglia per risolvere un problema e permettere di vivere tutti in modo più sereno.

Se stai attraversando un momento particolare della tua vita con il tuo bambino e hai bisogno di un aiuto, il mio servizio di supporto alla genitorialità potrebbe essere quello giusto per te.
Contattami se vuoi approfondire questo tema: sono a tua disposizione per un confronto.

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